lunedì 1 agosto 2011

V socialdemocratico

Come d'abitudine la prima cosa che faccio la mattina è accendere le radio. Per ascoltarle nelle stanze che uso. In silenzio perchè almeno la mattina cerco di stare un po zitta.
Ieri sera ero andata a dormire con il magone delle visioni dei carri armati che sparano sulla folla in Siria, avevo passato la giornata a pensare,conoscendo la risposta, del perchè per la comunità internazionale certi morti valgano più di altri. Ma si sa alcuni sono zuppi di petrolio altri solo di polvere desertica.
Mi dispiaceva aver perso D'avanzo, sono così poche le menti in questo paese.
In più valutavo che lo speciale sulla Cina mandato in onda dal Tg1 era così brutto e incompleto, che mio figlio lo avrebbe fatto sicuramente molto meglio, ed invece passerà la sua estate a fare poco o niente...perchè nessuno risponde ad un 110 e lode se non è "conosciuto".
A questo pensavo, mentre mi lavavo il viso e puntuale mi viene sciorinata la prima notizia: 25 morti quasi tutti giovani uomini, trovati nella stiva di una nave a Lampedusa.
E per un attimo non ho pensato più in modo coerente. Le sensazioni si sono affastellate: la carestia in Africa, i morti nelle stive, i morti delle piazze, chi si suicida perchè ha perso il lavoro, gli infarti che stroncano sempre le persone sbagliate...e mi sei venuto in mente tu.
Caro V sai cosa ti dico: che stante così le cose in questo mondo i tuoi metodi sarebbero socialdemocratici...

sabato 28 maggio 2011

Marinai, profeti e balene

E' trascorso del tempo, ma la magia è intatta.
Ieri sera per 3 ore sono entrata nella pancia della balena, e lì ho incontrato: uomini impiccati innocenti, pazzi che inseguono il loro destino, innamorati che non possono guarire, il grande leviatano la sua potenza e anche la sua misericordia.
Ho bevuto rhum fino ad ubriacare i miei sensi mentre ascoltavo storie. Ho ascoltato rapita il canto delle sirene.
Ho capito che non c'è salvezza ma solo speranza.
E poi sono stata vomitata nuovamente sulla spiaggia. Nemmeno la balena mi voleva, mi aveva graziato.
Ma è meglio essere digeriti o continuare a vivere nella tempesta?
Ringrazio Melville, l'antico testamento, Omero e chiaramente Vinicio.

"E se ti fermi a ascoltarle, ti lascerai morire
perchè il canto è incessante
ed è pieno di inganni
e ti toglie la vita
mentre la sta cantando"

domenica 16 gennaio 2011

Possibilità


Un raggio di sole entra a ferirgli gli occhi.
Si volta e cerca ancora un po' di riparo, lascia che il calore penetri nei suoi abiti ancora intrisi di notte. Offre la schiena al mondo. Capelli che una volta erano biondi, ora sono stranamente brizzolati sulle tempie. Passandosi le mani in testa, a questo pensa, a come invecchiano stranamente i capelli dei biondi. Sembrano non accettare l'incedere del tempo e restano appesi in un non colore.
Hanno tutte le fortune i mori, di loro si dice che sono affascinanti così brizzolati.
A questo pensa Goran rigirandosi nuovamente con la faccia al sole.
Dovrebbe alzarsi, ormai è ora.
Rischia di far tardi. Sa che non è prudente concedersi il lusso del sonno.
Ma ieri sera ha fatto tardi, un bicchiere di troppo, forse e la sua bocca impastata è lì a ricordargli che dovrebbe evitare.
La terrazza di Roma! E' così che chiamano il Gianicolo. E' un lusso vivere qui. Ora che è in piedi di fronte all'acqua che gli lava il viso i suoi occhi azzurri rimirano tanto splendore. Da così lontano non si vedono i difetti della città, vedi solo delle possibilità.
Goran se lo ripete spesso: possibilità.
E in un solo attimo tutto cambia, le voci concitate che arrivano alle sue orecchie non sono tutte comprensibili. Non conosce bene quella lingua. Il secchio bianco di plastica preso a calci, rovescia acqua e la terra si fa fanghiglia sotto i suoi piedi nudi.
Insieme alle ultime briciole di sonno svaniscono anche le possibilità.
Goran pensava di avere la possibilità di vivere al Gianicolo.
Goran ci dormiva soltanto, sotto la rampa di un parcheggio vicino al Gianicolo.