mercoledì 30 giugno 2010

IL GRAUCO

Questa sera a Roma termina una magia.

La mia adolescenza e la mia formazione cinematografica.

Il Grauco CHIUDE.

Ora lo so che per la maggior parte di voi non significa nulla. Ma per me i cineclub o come amavamo chiamarli "cinema d'essai" dal 1976 e fino a questa sera; sono stati il pane quotidiano. Con le loro programmazioni: a ritroso nel tempo, ricercate, monotematiche, impegnate e non, mi hanno permesso di viaggiare in quel mare di immagini e sensazioni che mi hanno aiutata a crescere. Leggevo molto in quegli anni impegnati. Ma il cinema è rimasto sempre il mio mezzo preferito di comunicazione. Ho pianto, ho riso, ho visto sceneggiature ambientate nella preistoria o nel futuro, passando attraverso i telefoni bianchi e le Ziegfeld Follies, le dive platinate, il cinema muto, il neorealismo, i Fassbinder, gli Herzog, i Fellini, i Lang, i Coppola, gli Hitchcock e tutti quelli che sto scordando e sono la maggioranza. Senza esclusione di generi o di ideologie ma soltanto attenta a quanto mi colpiva la loro capacità di narrazione filmica.
Ma soprattutto guardando e riguardando questo spettacolare fenomeno che per me è il cinema.
Grazie all'impegno di quelli che si sono sempre battuti per divulgare un cinema che fosse degno di questo nome, nonostante tutte le difficoltà incontrate. Grazie per averci messo a disposizione un posto dove sognare. Nonostante fossero luoghi piccoli, con sedie scomode, con teli improbabili e tessere associative con loghi fantasiosi ma prevedibili.
Finisce un'epoca ma non il sogno.
Ora si va a sognare dentro le multisale, con effetti visivi in 3D e poltrone ultracomode, schermi maxi e tonnellate di pop-corn masticati da infaticabili mandibole chiassose.
Ed inevitabilmente mi e vi domando: ma andranno per il film o per il meraviglioso profumo che fanno i pop-corn appena sfornati?

1 commento:

  1. va via un pezzo importantissimo di cose che ricordo. non credevo potesse succedere, il passato muore. o lo chiudono. mi dispiace.

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