lunedì 17 ottobre 2016

Quarantadue

JackieRobinson è partito.
Anzi a dire il vero è già arrivato.
Ma domani partirà veramente la sua nuova avventura alla Holden.
Scrivere, che mestiere difficile che ti sei scelto.
Con tutti gli altri che leggono sempre pronti a criticare, dovrai fare pochi passi falsi, in questo mondo di non lettori, non si perdona niente a nessuno comunque.
Specialmente avere delle opinioni fuori dal coro.
Ma a questo potrà abituarti la presenza quotidiana del tuo nuovo prof. , al quale non perdonano nulla da anni. Figuriamoci il non aver condiviso la scelta di un nobel.
Il viaggio sarà lungo, forse anche pieno di asperità, ma alla fine avrai dato un nuovo morso al frutto dell'albero della conoscenza. L'unico per cui valga la pena di portare il fardello antico del peccato originale.

venerdì 21 febbraio 2014

Francesco

E così senza avvisare, senza prepararmi, te ne sei andato. Nel modo più assurdo, che proprio non riesco ad accettare.
Oggi e per sempre mi mancherà il suono della tua voce.

"Da qui messere si domina la valle
Ciò che si vede e'
Ma se l'immago e' scarno ai vostri occhi
Scendiamo a rimiralo da più in basso
E planeremo in un galoppo alato
Dentro un cratere ove gorgoglia il tempo"

lunedì 1 agosto 2011

V socialdemocratico

Come d'abitudine la prima cosa che faccio la mattina è accendere le radio. Per ascoltarle nelle stanze che uso. In silenzio perchè almeno la mattina cerco di stare un po zitta.
Ieri sera ero andata a dormire con il magone delle visioni dei carri armati che sparano sulla folla in Siria, avevo passato la giornata a pensare,conoscendo la risposta, del perchè per la comunità internazionale certi morti valgano più di altri. Ma si sa alcuni sono zuppi di petrolio altri solo di polvere desertica.
Mi dispiaceva aver perso D'avanzo, sono così poche le menti in questo paese.
In più valutavo che lo speciale sulla Cina mandato in onda dal Tg1 era così brutto e incompleto, che mio figlio lo avrebbe fatto sicuramente molto meglio, ed invece passerà la sua estate a fare poco o niente...perchè nessuno risponde ad un 110 e lode se non è "conosciuto".
A questo pensavo, mentre mi lavavo il viso e puntuale mi viene sciorinata la prima notizia: 25 morti quasi tutti giovani uomini, trovati nella stiva di una nave a Lampedusa.
E per un attimo non ho pensato più in modo coerente. Le sensazioni si sono affastellate: la carestia in Africa, i morti nelle stive, i morti delle piazze, chi si suicida perchè ha perso il lavoro, gli infarti che stroncano sempre le persone sbagliate...e mi sei venuto in mente tu.
Caro V sai cosa ti dico: che stante così le cose in questo mondo i tuoi metodi sarebbero socialdemocratici...

sabato 28 maggio 2011

Marinai, profeti e balene

E' trascorso del tempo, ma la magia è intatta.
Ieri sera per 3 ore sono entrata nella pancia della balena, e lì ho incontrato: uomini impiccati innocenti, pazzi che inseguono il loro destino, innamorati che non possono guarire, il grande leviatano la sua potenza e anche la sua misericordia.
Ho bevuto rhum fino ad ubriacare i miei sensi mentre ascoltavo storie. Ho ascoltato rapita il canto delle sirene.
Ho capito che non c'è salvezza ma solo speranza.
E poi sono stata vomitata nuovamente sulla spiaggia. Nemmeno la balena mi voleva, mi aveva graziato.
Ma è meglio essere digeriti o continuare a vivere nella tempesta?
Ringrazio Melville, l'antico testamento, Omero e chiaramente Vinicio.

"E se ti fermi a ascoltarle, ti lascerai morire
perchè il canto è incessante
ed è pieno di inganni
e ti toglie la vita
mentre la sta cantando"

domenica 16 gennaio 2011

Possibilità


Un raggio di sole entra a ferirgli gli occhi.
Si volta e cerca ancora un po' di riparo, lascia che il calore penetri nei suoi abiti ancora intrisi di notte. Offre la schiena al mondo. Capelli che una volta erano biondi, ora sono stranamente brizzolati sulle tempie. Passandosi le mani in testa, a questo pensa, a come invecchiano stranamente i capelli dei biondi. Sembrano non accettare l'incedere del tempo e restano appesi in un non colore.
Hanno tutte le fortune i mori, di loro si dice che sono affascinanti così brizzolati.
A questo pensa Goran rigirandosi nuovamente con la faccia al sole.
Dovrebbe alzarsi, ormai è ora.
Rischia di far tardi. Sa che non è prudente concedersi il lusso del sonno.
Ma ieri sera ha fatto tardi, un bicchiere di troppo, forse e la sua bocca impastata è lì a ricordargli che dovrebbe evitare.
La terrazza di Roma! E' così che chiamano il Gianicolo. E' un lusso vivere qui. Ora che è in piedi di fronte all'acqua che gli lava il viso i suoi occhi azzurri rimirano tanto splendore. Da così lontano non si vedono i difetti della città, vedi solo delle possibilità.
Goran se lo ripete spesso: possibilità.
E in un solo attimo tutto cambia, le voci concitate che arrivano alle sue orecchie non sono tutte comprensibili. Non conosce bene quella lingua. Il secchio bianco di plastica preso a calci, rovescia acqua e la terra si fa fanghiglia sotto i suoi piedi nudi.
Insieme alle ultime briciole di sonno svaniscono anche le possibilità.
Goran pensava di avere la possibilità di vivere al Gianicolo.
Goran ci dormiva soltanto, sotto la rampa di un parcheggio vicino al Gianicolo.

giovedì 16 dicembre 2010

OSCENO

..."Questa società è oscena nel senso che produce ed espone senza decenza una soffocante quantità di merci, mentre priva le sue vittime all'estero del necessario per vivere; è oscena nel senso che si rimpinza e riempie sino all'orlo i suoi bidoni di rifiuti mentre avvelena e brucia gli scarsi alimenti dei campi nei quali porta la sua aggressione; è oscena nelle parole e nei sorrisi dei suoi uomini politici e dei suoi divi; nelle sue preghiere, nella sua ignoranza, e nella saggezza dei suoi pseudointellettuali.
L'oscenità è un concetto morale che appartiene all'arsenale verbale dell'establishment, il quale ne tradisce il significato nel mentre lo usa, in quanto lo applica non alle espressioni della sua propria moralità, ma di quella altrui. Oscena non è la foto di una donna nuda che mostra il pelo del pube, bensì quella di un generale vestito di tutto punto che sfoggia le medaglie della campagna del Vietnam; osceno non è il rituale degli hippies, ma l'alto dignitario della chiesa il quale dichiara che la guerra è necessaria per mantenere la pace"....
Herbert Marcuse
da:"Saggio sulla liberazione" 1969

Volendo definire un termine o parola che sia; penso sia giusto partire dal suo significato primario, estrapolandola dalla trasformazione che subisce la sua essenza nel tempo. Tale sofisticazione avviene con tempi e modalità figlie dell'epoca stessa; sia per la velocità dell'informazione, che tende a far assumere ad una unica parola diversi significati, sia per le condizioni sociali e culturali in cui viene usato il termine stesso.
Partendo da tale presupposto un tipico esempio di sofisticazione linguistica potrebbe essere quello subito dalla parola: "OSCENO".
Interessante, nonchè curioso è il tragitto che tale termine ha compiuto attraverso i tempi e le generazioni; proviene dal Latino con un suo preciso significato: "di cattivo augurio" e poi man mano ha rotolato tra gli anni e le genti, che ne hanno calpestato il contenuto fino al suo completo mutamento.
Leggendo l'attuale definizione scopriamo che oggi OSCENO è: "ciò che secondo il comune sentimento offende il pudore". Notiamo, quindi come per definire un termine già vago di per se vengano usati tre termini altrettanto incerti. Stimato che osceno è incommensurabile linguisticamente, tenteremo di porre l'accento quantificando anche visivamente tale concetto.
Prendendo in considerazione la fase produttiva dell'attuale sociètà scopriamo degli aspetti quanto meno anomali; spesso si opera e si investe su produzioni che favoriscono i beni superflui mentre di contrasto si trascurano le lavorazioni dei beni di necessario consumo.
Molto più grave è la considerazione in cui viene tenuto l'artefice ultimo di tale ciclo: l'uomo. Non è raro il caso in cui per favorire l'intensa produttività si trascurino le esigenze necessarie di chi in effetti produce.
I luoghi di lavoro troppo spesso inadeguati o totalmente insalubri, favoriscono il causarsi di incidenti, di malattie che minano la salute (diritto inalienabile di ogni individuo).
Un'accusa precisa dovrebbe essere rivolta alla commercializzazione degli animali cosiddetti "da pelliccia"; uccidere per produrre un bene così voluttuario è sacrificare ignari animali sull'ara del profitto e dell'inutilità.
E' osceno tutto cio?
Ovvero:" secondo il comune sentimento offende il pudore?
A quanto sembra, vista l'odierna situazione, l'offesa non rientrerebbe nel "COMUNE" sentimento.
Quanto sopra scritto è solo un'umile constatazione. Senza dubbio è più ampio lo spettro in cui notare le incongruenze della fase produttiva.
"Mie riflessioni del 1978"

Non ho cambiato nemmeno una virgola dello scritto che ho ritrovato sul fondo di un mio cassetto.
"Mie riflessioni del 2010"