domenica 16 gennaio 2011

Possibilità


Un raggio di sole entra a ferirgli gli occhi.
Si volta e cerca ancora un po' di riparo, lascia che il calore penetri nei suoi abiti ancora intrisi di notte. Offre la schiena al mondo. Capelli che una volta erano biondi, ora sono stranamente brizzolati sulle tempie. Passandosi le mani in testa, a questo pensa, a come invecchiano stranamente i capelli dei biondi. Sembrano non accettare l'incedere del tempo e restano appesi in un non colore.
Hanno tutte le fortune i mori, di loro si dice che sono affascinanti così brizzolati.
A questo pensa Goran rigirandosi nuovamente con la faccia al sole.
Dovrebbe alzarsi, ormai è ora.
Rischia di far tardi. Sa che non è prudente concedersi il lusso del sonno.
Ma ieri sera ha fatto tardi, un bicchiere di troppo, forse e la sua bocca impastata è lì a ricordargli che dovrebbe evitare.
La terrazza di Roma! E' così che chiamano il Gianicolo. E' un lusso vivere qui. Ora che è in piedi di fronte all'acqua che gli lava il viso i suoi occhi azzurri rimirano tanto splendore. Da così lontano non si vedono i difetti della città, vedi solo delle possibilità.
Goran se lo ripete spesso: possibilità.
E in un solo attimo tutto cambia, le voci concitate che arrivano alle sue orecchie non sono tutte comprensibili. Non conosce bene quella lingua. Il secchio bianco di plastica preso a calci, rovescia acqua e la terra si fa fanghiglia sotto i suoi piedi nudi.
Insieme alle ultime briciole di sonno svaniscono anche le possibilità.
Goran pensava di avere la possibilità di vivere al Gianicolo.
Goran ci dormiva soltanto, sotto la rampa di un parcheggio vicino al Gianicolo.

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