martedì 22 dicembre 2009

TAMOXIFENE puntata n. 1

Oggi navigando su un sito importante che riguarda la prevenzione e la cura del cancro al seno ho scoperto una cosa molto interessante: chi assume tamoxifene ha la possibilità del 440% di avere una recidiva sull'altro seno....?
Rileggo e penso di aver capito male. Invece no! Studi americani rivelano questa diciamo "controindicazione" ossia il tamoxifene fa tanto bene sul seno che ha già auto il cancro peccato che con molta probabilità si presenti dall'altro lato.
DICO SCHERZIAMO, COSA NE SAPPIAMO QUI IN ITALIA, E' VERO E LE DONNE CHE LO PRENDONO PERCHE' NON VENGONO INFORMATE?

Sono incazzata, preoccupata, indignata ed aspetto una risposta da parte di quel blog medico a cui ho rivolto le stesse domande.

A tutte le interessate e non, io non mollo mai, come la Katie di "Come eravamo" (tanto per alleggerire il clima..) quando avrò notizie fresche ci risentiremo.

http://senoesalute.blogspot.com

e cercate alla data del 30/8/2009

lunedì 21 dicembre 2009

il mio amico Eric

Ieri pomeriggio mi sono immersa in un bel film IL MIO AMICO ERIC di Ken Loach.
Io non so nulla:
di calcio,
di uomini al pub che bevono birra fino a gonfiare i loro stomaci come otri,
di figli così fragili che per cercare di diventare adulti da soli, commettono delle fesserie molto pericolose,
di 50enni che affrontano le ansie come quando si è bimbi e si ha paura del buio e allora si da la mano al nostro eroe immaginario che si materializza lì solo per noi e allora troviamo il coraggio di percorrere il lungo corridoio buio in cerca della luce,
di maschi che per dire ti amo ci mettono 30 anni, perché non sanno come dirlo,
di quella rete di solidarietà maschile forte e ruvida che non ti molla mai e che cerca soluzioni incredibili per aiutarti quando sei nella merda!

Non ne so nulla perché sono una donna ed il mio punto di vista è diverso.

Ma ringrazio Loach per avermi regalato le sue debolezze ed il modo di affrontarle per poterle vincere.

martedì 1 dicembre 2009

BOLINA






La giornata è calma, il sole non è forte, ma c'è. Il vento ogni tanto porta nuvole di panna montata ma i verdi sono verdi e gli azzurri decisi.
Sono in tanti seduti nelle sedie leggermente reclinate, poste in cerchio intorno alla grande fontana di Place de Luxembourg e tutto ricorda un quadro. Le statue, i prati fioriti, lo sfondo del bellissimo palazzo ci ricorda che la bellezza è ancora più visibile quando l'architetto si è sforzato di creare armonia di arredo fra le cose inamovibili, come le facciate e quelle cangianti, come i grandi viali di ippocastani che seguono le stagioni.
Tutti sono intenti, seduti ad ammirare la calma e la bellezza del trascorrere ozioso del tempo. Come se fosse possibile toccarlo! Tutti sono consapevoli che spostarsi, per uscire dal quadro, significa uscirne per sempre. E' rompere l'incantesimo e indugiamo perché consapevoli di essere gli artefici della buona riuscita dell'opera d'arte.
Anche Marc è fermo, lui affitta barche a vela ai bambini. Per due euro l'ora, è l'unico che concede movimento a questa istantanea quasi ottocentesca.
I bimbi si affannano intorno alla grande vasca oblunga, quando la raffica arriva le barche virano di bolina e attraversano veloci lo specchio d'acqua, anche i germani reali hanno imparato che è meglio scansarsi velocemente. Gli unici a cui è consentito il movimento.
I bimbi, le loro barche e le loro lunghe bacchette di legno con le quali poter girare ancora una volta la prua al vento e di nuovo correre in cerchio prima che la barchetta frani sull'altra sponda.
L'unico movimento accettato in tanto immobilismo.
Loro non hanno la percezione di vivere in un quadro, non turbano l'equilibrio a lungo ed affannosamente cercato dagli altri astanti.
In noi c'è la difficoltà a vivere un'incantesimo.
Loro sono l'incantesimo vivente.