martedì 1 dicembre 2009

BOLINA






La giornata è calma, il sole non è forte, ma c'è. Il vento ogni tanto porta nuvole di panna montata ma i verdi sono verdi e gli azzurri decisi.
Sono in tanti seduti nelle sedie leggermente reclinate, poste in cerchio intorno alla grande fontana di Place de Luxembourg e tutto ricorda un quadro. Le statue, i prati fioriti, lo sfondo del bellissimo palazzo ci ricorda che la bellezza è ancora più visibile quando l'architetto si è sforzato di creare armonia di arredo fra le cose inamovibili, come le facciate e quelle cangianti, come i grandi viali di ippocastani che seguono le stagioni.
Tutti sono intenti, seduti ad ammirare la calma e la bellezza del trascorrere ozioso del tempo. Come se fosse possibile toccarlo! Tutti sono consapevoli che spostarsi, per uscire dal quadro, significa uscirne per sempre. E' rompere l'incantesimo e indugiamo perché consapevoli di essere gli artefici della buona riuscita dell'opera d'arte.
Anche Marc è fermo, lui affitta barche a vela ai bambini. Per due euro l'ora, è l'unico che concede movimento a questa istantanea quasi ottocentesca.
I bimbi si affannano intorno alla grande vasca oblunga, quando la raffica arriva le barche virano di bolina e attraversano veloci lo specchio d'acqua, anche i germani reali hanno imparato che è meglio scansarsi velocemente. Gli unici a cui è consentito il movimento.
I bimbi, le loro barche e le loro lunghe bacchette di legno con le quali poter girare ancora una volta la prua al vento e di nuovo correre in cerchio prima che la barchetta frani sull'altra sponda.
L'unico movimento accettato in tanto immobilismo.
Loro non hanno la percezione di vivere in un quadro, non turbano l'equilibrio a lungo ed affannosamente cercato dagli altri astanti.
In noi c'è la difficoltà a vivere un'incantesimo.
Loro sono l'incantesimo vivente.

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